Vai al contenuto della pagina.
Regione Piemonte
Accedi all'area personale
Comune di Piozzo
Seguici su
Cerca
Nascondi la navigazione
Comune di Piozzo
Amministrazione
Novità
Servizi
Vivere Piozzo
Accesso all'informazione
Commercio al minuto
Tutti gli argomenti...
Nascondi la navigazione
Nome del Comune
Amministrazione
Novità
Servizi
Vivere Piozzo
Accesso all'informazione
Commercio al minuto
Tutti gli argomenti...
Home
/
Vivere Piozzo
/
Il nostro territorio
/
Storia
/
Storia
Storia
Condividi
Facebook
Twitter
Linkedin
Whatsapp
Telegram
Vedi azioni
Scarica
Stampa
Invia
Argomenti
Tempo libero
Turismo
Descrizione
Il nome viene fatto risalire al gentilizio romano “Plotius”.
A tale “Plotius” ed alla sua gente era stato-probabilmente- assegnato il sito su cui sorse il primo insediamento.
Attestato in documenti medioevali quale “Plaucium” e”Plocius” diventerà successivamente, negli Statuti, “Plotij” - “Plocij”, per passare nella lingua locale a “Pioss” .
E’ pure probabile che il toponimo derivi dal greco “Plos” – passaggio sul fiume- riferito al sottostante porto sul fiume Tanaro .
I numerosi reperti archeologici che vengono alla luce occasionalmente nella zona del Castelletto, in località San Michele, Verne e San Bobbo, testimoniano la presenza umana sin dal tardo periodo del ferro (IX° Sec A.C.)
Il territorio fu colonizzato dai Liguri-Bagienni che costruivano i loro “castellieri” in località elevate, facilmente difendibili e adatti alla sorveglianza: il toponimo Castelletto -Castlat o Castlè in lingua locale - ne conserva, oltre i resti, anche le caratteristiche morfologiche del terreno.
Piccoli di statura, dediti alla pastorizia e all’ agricoltura, frugali e tolleranti alle fatiche, avevano il loro centro nella vicina Bennae che ai tempi di Augusto diverrà l’ importante Augusta Bagiennorum. (Roncaglia di Bene Vagienna)
Liguri “capillati” li chiamavano i Romani perché portavano lunghi capelli neri sciolti sulle spalle e, alla maniera dei vicini Celti -con i quali si fusero, tra il III° ed il I° Sec. A.C.- indossavano “brachas” e mantelli di pecora. Di questo nuovo popolo Celto-Ligure restano numerosi influssi nel nostro linguaggio ed in vari toponimi.
Fieri e amanti della loro indipendenza, contrastarono per lunghi anni il predominio romano favoriti anche dalle asperità del terreno e dai fitti boschi, quale era la selva del Beinale: dopo la conquista romana, avvenuta tra il 173 ed il 123 a.C, i Bagienni furono ascritti alla tribù Camilia (IX Regio Liguria).
Il paese entra ufficialmente nella storia nel 1041, anno in cui l’imperatore Arrigo III°, con un diploma, confermò al Vescovo di Asti la corte di Piozzo:
“ Cortem Plaucium et Carrugo cum castris et cappellis et silvis et omnibus pertinentiis suis”.
Il quale a sua volta lo concedette ai “Piozzo”, suoi vassalli.
Durante il medioevo, gli abitanti dalla zona del Castelletto e dalle località del fondovalle, si raggrupparono nella Villa, luogo naturalmente più protetto per difendersi dalle escursioni barbare e saracene.
Nel gennaio del 1425 gli uomini di Piozzo e l’ allora il feudatario Giovanni Galeazzo dei Marchesi di Saluzzo firmarono gli Statuti che con le loro norme dettavano linee certe per il vivere civile, mentre prima i doveri ed i diritti della comunità erano lasciati al libero arbitrio del Signore.
Ma sono norme che disegnano anche la fisionomia- tutta medioevale- di un paese, con le case in pietra e fango e i tetti di paglia, racchiuso entro una cerchia di mura, munito di un castello e di un fortilizio, con tanto di palizzata e fossato. Un paese dedito all’ agricoltura, che tiene fede alla parola data, suggella i suoi contratti con una bevuta di vino e che teme la bestemmia.
I Saluzzo di Cardè detennero la signoria sul paese fino al 1493, anno in cui lo cedettero a Bernardino Govone, scudiere del principe Filippo di Savoia; poi ritornò ai Saluzzo di Cardè per passare nel 1638 al loro vassallo Goffredo Amedeo Vacca.
Nel 1686 i Vacca ottennero il titolo di conti, fino al 1749, quando l’ ultima discendente
– Tecla- sposò il monregalese Prospero Antonio Faussone di Germagnano i cui discendenti restarono signori di Piozzo fino al XIX Sec.
Durante l’ ultimo conflitto mondiale il paese fu incendiato, per rappresaglia, dalle truppe tedesche: bruciarono oltre le case del concentrico, anche parte del castello ed il municipio con l’ archivio comunale, gettando nel buio – della fuliggine e dei secoli- ricche e intense pagine di storia.
Indietro
Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?
Valuta da 1 a 5 stelle la pagina
Valuta 5 stelle su 5
Valuta 4 stelle su 5
Valuta 3 stelle su 5
Valuta 2 stelle su 5
Valuta 1 stelle su 5
Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!
Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?
1/2
Le indicazioni erano chiare
Le indicazioni erano complete
Capivo sempre che stavo procedendo correttamente
Non ho avuto problemi tecnici
Altro
Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?
1/2
A volte le indicazioni non erano chiare
A volte le indicazioni non erano complete
A volte non capivo se stavo procedendo correttamente
Ho avuto problemi tecnici
Altro
Indietro
Avanti
Vuoi aggiungere altri dettagli?
2/2
Dettaglio
Inserire massimo 200 caratteri
Indietro
Contatta il comune
Leggi le domande frequenti
Richiedi assistenza
Chiama il numero 0173 795101
Prenota appuntamento
Problemi in città
Segnala disservizio